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MAJOLINI

La presenza della famiglia Maiolini ad Omeè attestata a partire dal XV secolo: l'etimologia del cognome la legherebbe curiosamente al vitigno autoctono Majolina, a sua volta collegato alla pietra calcarea di cui è composta la zona, detta medolo o calcare maiolica...

MAJOLINI

La presenza della famiglia Maiolini ad Omeè attestata a partire dal XV secolo: l'etimologia del cognome la legherebbe curiosamente al vitigno autoctono Majolina, a sua volta collegato alla pietra calcarea di cui è composta la zona, detta medolo o calcare maiolica.

Dal padre Valentino che verso la fine degli anni Sessanta inizia a coltivare il Ruc di Gnoc, un magnifico vigneto d’alta collina a Ome, i fratelli Maiolini ereditano la passione per la produzione del vino, e nel 1981 rifondano la Cantina di famiglia.

La svolta decisiva avviene all’inizio degli anni Novanta con l’acquisizione della splendida area chiamata Campèi, in località Valle a Ome. Nel 1995 iniziano i lavori per la costruzione della nuova cantina, posta a dominio dell’intera vallata. L’architettura rispetta la tipologia delle vecchie cascine locali: costruita con il medolo, si inserisce armoniosamente nel suggestivo paesaggio, abbracciata da filari di Majolina.

Dal 1981 la famiglia Maiolini si impegna a proteggere ed accrescere il valore del territorio, ottimizzando le procedure produttive dei Franciacorta Majolini nel rispetto rigoroso della tradizione vinicola. Chi produce un vino d’eccellenza, non può e non vuole pensare allo sviluppo in termini numerici, ma in termini qualitativi.

Le proprietà terriere della cantina Majolini si estendono sulle colline moreniche del comune di Ome: un borgo che si distingue per la sua particolare geologia, costituita da stratificazioni di pietra calcarea. Ubicato in un'insenatura protetta ai piedi del monte Brione (800 metri), è circondato da colline e gode di un microclima unico all'interno della Franciacorta.
Le uve che compongono i Franciacorta Majolini maturano in vigneti lontani dalle strade di passaggio più intenso, delimitati da bosco e sentieri: 24 ettari sparsi in più di 24 appezzamenti, significativamente diversi per clima ed origine geologica dalla maggior parte del suolo vitato di Franciacorta. Frichetto, un appezzamento di Pinot Nero a quasi 500 metri sul livello del mare, in zona Ruc di Gnoc a Ome, è sicuramente tra i più in quota della Franciacorta.
Sono vigneti molto diversi fra loro, benché tutti caratterizzati da un suolo calcareo molto argilloso. In alcuni la pietra affiora fin dalla superficie: è un calcare bianco purissimo e compatto, il medolo, definito scientificamente calcare maiolica, da cui il nome degli artigiani scavatori e anche quello della famiglia Maiolini, legata in modo remoto all’essenza della terra.
Molto compatto e resistente, il medolo è stato sfruttato come pietra litografica e per produrre calce. Alle uve dona mineralità e struttura, la caratteristica inconfondibile dei Franciacorta Majolini.

In Conversione biologica dal 2013 e Certificata biologica dal 2016, la cantina Majolini ha scelto la pratica di una viticoltura senza concessioni, completamente dedicata alla qualità dell’uva: bassi rendimenti, alta densità di piantagione, potatura rigorosa, inerbimento, sfogliamenti, selezione rigorosa delle uve su tutti i grappoli durante l’estate... nessuno sforzo è risparmiato, in attesa di ottenere una vendemmia di qualità.

Vitigni: Chardonnay, Pinot Nero, Majolina.
Densità di impianto: 6.250 piante per ettaro.
Sistema di allevamento: cordone speronato semplice e guyot.
Metodi colturali: vigneti palizzati, sfogliamento praticato in funzione dell’annata, inerbimento, rendimenti molto limitati per pianta.
Vendemmia: totalmente effettuata a mano. I grappoli sono raccolti in piccole cassette per evitare lo schiacciamento degli acini e l’ossidazione del succo.


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